Fondi FIR, un milione di euro per il rugby di base

La FIR ha reso disponibile il documento con il “Progetto Sviluppo Rugby Base” per la stagione sportiva 2011-2012. Ben 980mila euro, la maggior parte dei quali – 580mila euro – destinati al Premio Maggiore Attività, riservato alle società che hanno svolto in maniera diretta attività superiori a quelle obbligatorie. Previsti anche 300mila euro di Premio Accademie, per le società che hanno reclutato e formato i giocatori poi finiti in una delle tre accademie zonali (Mogliano, Parma e Roma).

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9 pensieri su “Fondi FIR, un milione di euro per il rugby di base”

  1. Sbaglio o sono stati tagliati un sacco di premi? Non ci sono premi per il minirugby come quest’anno, non ci sono premi per l’attività superiore alla obbligatorietà e come al solito ogni anno si cambiano strategie.
    La nostra società quest’anno ha mirato il premio per attività superiore all’obbligatorietà (under 18 per noi non obbligatoria, €2000), per il minirugby (un numero elevato di concentramenti svolti, € 4000) e quello per un atleta in Accademia a Parma (€ 2500,00).
    Se il documento è questo ed è tutto cambiato come sembra facendo la stessa attività prenderemo solo €3500 per il ragazzo in Accademia al posto di € 8500…
    In realtà di base (ma che ne sa qualcuno a Roma di cosa sia la base me lo chiedo da 13 anni) perdere 5000 € in una stagione equivale a ridurre drasticamente le attività, trattandosi del 10% dell’intero budget annuale..
    Io mi domando se qualcuno a Roma si prende la briga di parlare con le società DI BASE prima di “emanare il Verbo assoluto”…

    1. ciao, non sono così addentro nella gestione economica di una società per poterti rispondere in maniera esaustiva, e credo ovviamente a quanto mi scrivi. Credo che il documento pubblicato sia però solo una sorta di cornice che stabilisce i “quantitativi” economici. Spero.

      1. temo di no, il documento 2010/2011 era redatto nella stessa identica maniera e conteneva già dalla pubblicazione tutti i premi…

  2. Come può essere considerato ‘Rugby Base’?
    Sembra di premiare quei club che hanno già la ‘base’, e si vuole rafforzare ancora.
    Vorrei prendere in considerazione che i club potrebbero essere divise in A, B e C. (non come per il campionati cmq.)
    Clubs tipo ‘A’ sono quelli che sono organizzati e hanno bisogno di aiuto minimo o nullo.
    Clubs tipo ‘B’ sono quelli che sono disponibili, ma poco organizzati e bisogno di aiuto.
    Clubs tipo ‘C’ sono disponibili ed entusiasta, ma confusa, mancano i fondi e orientamento.
    F.I.R. non dovrebbe quindi applicare; per esempio, 10% delle risorse ai club di tipo ‘A’, 30% ai club di tipo ‘B’, e il 60% per aiutare i club tipo ‘C’ che non sono generalmente in grado di investire nello sviluppo attività?
    Ciò significherebbe tuttavia che FIR avrebbe bisogno di investire in tecnici professionale di sviluppo , non semplicemente fornire posti di lavoro per gli ex-giocatori che possono aver giocato a rugby uno standard ragionevole, ma non hanno idee circa le esigenze dei club radici d’erba .

    1. ciao! Il tuo post è molto interessante. Io non sono molto addentro queste cose e provo a fare l’avvocato del diavolo. Posto che è verissimo che i club di tipo “C” sono quelli più bisognosi, non è altrettanto vero che quelli di tipo “A” – e in parte anche B – sono quelli con più costi? la mia è una domanda vera, non un’affermazione “mascherata”…

    1. purtroppo i programmi sono pubblicati di anno in anno, gli obiettivi dichiarati sono la crescita numerica, “premiare la quantità in funzione della qualità” che vuol dire tutto ma non vuol dire niente…
      Sono d’accordissimo con Andrew, che nel movimento ovale italiano è un autentio pezzo da “90” ed è quello che mi fa arrabbiare,o è sbagliato il nome dell’iniziativa “rugby di base” o sono sbagliati i premi in funzione di quello che si vuole raggiungere. Se si vuole premiare il rugby vero della base si devono mettere dei premi per chi sta davvero alla base, non per chi vince il campionato under 20 o 16 o per chi ha 2 squadre giovanili per categoria.. lì premi la fascia A, per riprendere il discorso di Jeppo, che non ha un “disperato bisogno di risorse” ma lasci a becco asicutto la fascia B e la fascia C.
      Per me di fascia A sono quelle società in cui 10’000 euro cambiano una stagione, fascia B sono quelle in cui 2’500 euro ti cambiano la stagione e fascia C sono le realtà in cui 500 euro ti cambiano la stagione… Così a parte il kit di benvenuto, OTTIMO ma limitato ad una sola stagione, si cambiano le stagioni solo ad alcune squadre di fascia A..

  3. Quindi, da dove F.I.R. iniziare?
    Vorrei suggerire che i comitati regionali potrebbero condurre un’analisi approfondita dei loro club, e cominciare a categorizzare, in modo che essi siano a conoscenza a cui applicare la risorsa che è, di fatto, il ‘Tecnico Regionale’.
    Forse un modello standard per aiutare i club a ‘auto-analizzare’ e capire dove sono i loro punti di forza e di debolezza.
    Se il rugby deve crescere dal basso verso l’alto, la ‘base’ deve essere molto ampio, come generalmente si restringe (piramide), come passare degli anni. Il compito per i club è quello di mantenere la larghezza della base per il più a lungo possibile.
    Conservazione e manutenzione è importante quanto reclutamento a volte. Ciò richiede un lavoro di qualità espresso dal club, e penso che sia giusto dire che il miglior allenatore di qualità deve lavorare presso i primi anni più che in seguito. Qualita’ d’allenamenti all’inizio aiuta ritenzione, e non è sufficiente partecipare semplicemente un 1 ° e 2° ‘momento’, l’applicazione di questi corsi richiede un monitoraggio costante. Non dovrebbe essere sufficiente per avere una visita dal ‘Tecnico Regionale’ una volta ogni anno, ma invece lui / lei deve essere parte e deve partecipare nella crescita costante del club.

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